Obiettivi e obiettivi efficaci
COS’É UN OBIETTIVO?
“Un obiettivo è un sogno con una data di scadenza.” – Napoleon Hill
“Quali sono i tuoi obiettivi?” A questa semplice, ma non banale, domanda spesso le persone non sanno rispondere, perché non hanno le idee chiare, non credono di potercela fare o, peggio, non sanno cosa vogliono.
La parola Obiettivo deriva da obiectus, participio passato di obicere, che significa porre davanti.
Fissare obiettivi, quindi, significa “mettere davanti a sé” qualcosa (e impegnarsi per ottenerlo).
PERCHÉ È IMPORTANTE STABILIRE I PROPRI OBIETTIVI?
Stabilire gli obiettivi, in qualsiasi ambito, è fondamentale.
Direziona il nostro percorso, ci guida verso ciò che riteniamo importante, ci permette di avere una visione chiara, prendere decisioni, pianificare le nostre azioni ed essere più motivati e persistenti, canalizzando attenzione, risorse ed energie. Inoltre, definendo gli obiettivi, le probabilità di successo aumentano (e così anche la soddisfazione e l’autostima).
Senza un punto di arrivo chiaro e definito (un riferimento) la strada da percorrere non può essere tracciata. Gli obiettivi sono le tappe della “mappa”, le coordinate della rotta di navigazione.
Per essere efficaci, però, gli obiettivi devono essere “ben formati” e avere determinate caratteristiche.
COME DEFINIRE OBIETTIVI EFFICACI?
Per definire un obiettivo efficace (o ben formato) è utile seguire il metodo S.M.A.R.T.S, acronimo di specific (specifico), measurable (misurabile), achievable (raggiungibile), relevant (rilevante), time-based (definito nel tempo), self-determined (dipendente da sé stessi).
- SPECIFIC: l’obiettivo deve essere chiaro e preciso, non generico.
“Voglio vincere i campionati italiani dei 100 mt del 2024 e qualificarmi per gli europei.”
- MEASURABLE: dev’essere possibile valutare e quantificare i progressi in relazione all’obiettivo, per capire se e come ci si sta avvicinando a esso. “Migliorare il tempo dei 100 m di 0,20” entro fine novembre.”
- ACHIEVABLE: dev’essere raggiungibile, possibile da realizzare, considerando le risorse e le condizioni oggettive disponibili. “Allenarmi 5 giorni a settimana per i prossimi 2 mesi, organizzando studio e lavoro.”
- RELEVANT (+ REALISTIC): deve implicare qualcosa di rilevante e significativo per la persona, qualcosa che soddisfi la sua ambizione, non quella altrui (oltre che essere realistico). “Vincere i campionati italiani mi farebbe coronare il sogno di partecipare agli europei e mi sentirei realizzato.”
- TIME-BASED: deve avere una “data di scadenza” entro la quale realizzarlo. “Qualificarmi per gli europei ai campionati del 15 giugno 2024.”
- SELF-DETERMINED: deve dipendere direttamente da chi lo stabilisce (essere in suo potere) e non da circostanze o persone esterne che non sono controllabili. “Imparare le tecniche di respirazione e praticarle in gara.”
Attenzione!
L’obiettivo dev’essere anche «ecologico»: deve rispettare noi stessi (in tutte le nostre “parti”), i nostri valori e il contesto in cui siamo, senza nuocere o apportare conseguenze negative. Spesso gli obiettivi non raggiunti si rivelano non ecologici. Ad esempio, perché viene considerato un solo aspetto di tanti, si dà troppa importanza a qualcosa perdendo di vista il quadro generale o perché la motivazione di base è debole o poco sensata.
Infine, l’obiettivo deve riguardare il fare e l’ottenere, non l’essere.
Non esiste un piano d’azione che porti con certezza al risultato. Quindi obiettivi generici o che includono concetti astratti come “Voglio essere felice” non sono funzionali: la felicità, alla quale ognuno di noi dà un significato diverso, è astratta, non si può misurare, non è traducibile in termini oggettivi.
COME STABILIRE GLI OBIETTIVI QUANDO NON SI HANNO LE IDEE CHIARE?
In questo caso la priorità (il primo obiettivo) è fare chiarezza.
Il punto cruciale dal quale partire è capire cosa ci interessa/accende (e anche cosa non ci interessa) e perché. Questo passaggio è basilare per definire gli obiettivi e il piano d’azione.
Ecco alcune domande utili: “Cosa mi piace fare e perché?” “Cosa mi fa sentire appagato?” “Cosa mi motiva e mi appassiona realmente?” “Cosa so fare bene?” “Cosa vorrei fare meglio o in modo diverso?” “Quale aspetto della mia vita mi dà più soddisfazione e quale meno?” “Cosa potrei fare per migliorare questa cosa?” “Cosa desidero davvero nel profondo?” “Di cosa ho bisogno per ottenerlo?” “Quali sono i miei bisogni e come mi sto comportando per soddisfarli?” “Quali sono i miei desideri e come mi sto comportando per soddisfarli?”
Le persone e le organizzazioni di successo si distinguono dalle altre perché hanno uno scopo e degli intenti chiari.
TIPOLOGIE DI OBIETTIVI
Gli obiettivi, oltre a essere S.M.A.R.T.S, vanno distinti anche in base a due variabili: tempo e fine.
In base al tempo si distinguono in: OBIETTIVI a BREVE, MEDIO e LUNGO TERMINE.
In base al fine si distinguono in: OBIETTIVI di PROCESSO, di PRESTAZIONE e di RISULTATO.
TEMPO
- OBIETTIVI A BREVE TERMINE: il loro raggiungimento riguarda un periodo di tempo breve, circoscritto: si tratta di settimane o pochi mesi (2/3 mesi). Sono altamente efficaci perché “in controllo”, inoltre sono il trampolino di lancio per gli obiettivi a medio e lungo termine.
- OBIETTIVI A MEDIO TERMINE: implicano un arco temporale più lungo (6 mesi/1 anno). Sono utili per verificare come ci si sta muovendo nel complesso verso gli obiettivi più ampi.
- OBIETTIVI A LUNGO TERMINE: l’arco temporale è molto esteso (5/10 anni). Sono obiettivi attraverso i quali disegniamo il nostro futuro e possono coincidere con la realizzazione di un sogno / progetto importante.
SCOPO
- OBIETTIVI DI RISULTATO:
Sono strettamente legati al risultato finale, al traguardo desiderato. Si concentrano sul “cosa”.
Es. “Arrivare al 1° posto ai campionati italiani dei 100 m e qualificarmi per gli europei”. Gli obiettivi di risultato sono precisi e altamente motivanti, ma non sono del tutto sotto il nostro controllo poiché dipendono anche da fattori esterni (es. gli avversari).
- OBIETTIVI DI PRESTAZIONE:
Sono legati alla performance: si valuta la prestazione a prescindere dal risultato.
Sono tra i più significativi ed appaganti perché la persona si confronta direttamente e unicamente con sé stessa e con le sue abilità rispetto a una determinata prestazione. Es. “Migliorare il tempo dei 100 m di 0,20” rispetto all’ultima gara / effettuare la partenza seguendo le nuove indicazioni / mettere in pratica le tecniche di respirazione.”
- OBIETTIVI DI PROCESSO:
Sono legati al processo, ovvero a quello che va fatto per raggiungere il risultato: le azioni, i comportamenti e le strategie da mettere in atto. Si concentrano sul “come”. Es. “Aggiungere un allenamento specifico per l’esplosività, andare in palestra 3 volte a settimana, seguire con precisione il piano alimentare, visualizzare prima di ogni sessione.”
*Molte volte ci si concentra solo sugli obiettivi di risultato, tralasciando quelli di prestazione e di processo.
Il mio consiglio è, al contrario, di porre l’attenzione su quelli di processo e di prestazione. [In un altro articolo troverai ulteriori approfondimenti su questo tema!]
COSA FA LA DIFFERENZA NEL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI
In generale, ciò che conta è non sottovalutare l’importanza del porsi obiettivi, sia per concretizzare idee e progetti, sia per sentirsi più efficaci, organizzati e “centrati”.
Costruire obiettivi efficaci seguendo le indicazioni S.M.A.R.T.S è piuttosto semplice.
Le parti difficili sono il “prima” (il momento in cui ci si confronta con sé stessi per fare chiarezza e individuare gli obiettivi) e il “dopo” (il momento in cui bisogna agire per realizzarli).
Darsi degli obiettivi, infatti, non è sufficiente per materializzarli. La discriminante fondamentale è essere disposti a fare qualcosa di concreto e continuare a farlo fino al raggiungimento dell’obiettivo o, quanto meno, alla valutazione dello stesso. (Può trattarsi di intraprendere nuove azioni, modificarne altre, variare alcune abitudini e/o comportamenti, uscire da routine poco funzionali, studiare, confrontarsi, affrontare situazioni scomode, prendere decisioni, ecc.).
Un problema ricorrente è che, una volta definiti gli obiettivi, si fatica a passare all’azione, essere costanti o mantenere il focus; spesso, se non si vedono immediatamente i risultati, ci si scoraggia e si desiste, e lo stesso accade di fronte alle difficoltà. Questo può dipendere da schemi mentali (e comportamenti) preesistenti e profondamente scalfiti in noi, scarsa forza di volontà o fiducia in sé, paure, resistenze, difficoltà nel gestire le emozioni o la pressione, pianificazione inadeguata, percezione distorta della realtà, scarsa motivazione, mancanza di visione generale e altro ancora.
Quello che fa la differenza è il modo in cui si approccia all’obiettivo e alle interferenze, ovvero l’atteggiamento mentale (mentalità o mindset). Questa attitudine, che per alcuni è innata e per altri no, può essere sviluppata allenandosi (facendo pratica in modo costante e partendo dalla vita di tutti i giorni); una volta acquisita diviene parte integrante del comportamento e, alla lunga, un modo di essere, il cui “effetto domino positivo” è davvero sorprendente.
Con un percorso di COACHING si lavora sul come raggiungere gli obiettivi passo dopo passo, scomponendoli in piccole parti e allineandoli ai propri valori, si procede con metodo e strategie specifiche, partendo dalle risorse e dalle potenzialità del coachee e ampliando sempre più il ventaglio delle alternative.
In questo modo il processo risulta chiaro e perseguibile.
Se sei determinato a raggiungere i tuoi obiettivi e vuoi ottimizzare tempo ed energie, contattami e vedremo insieme come farlo! Ricorda che, se vuoi cambiare qualcosa nella tua vita o ottenere risultati differenti, devi essere disposto a cambiare qualcosa nel modo in cui pensi e agisci!
“Se vuoi qualcosa che non hai mai avuto, devi fare qualcosa che non hai mai fatto” – Thomas Jefferson.
Ma preparati perché scoprirai che nessun obiettivo è impossibile quando si ha una mentalità vincente!