Goal Setting & Action Plan

Il goal setting (definizione degli obiettivi) serve per identificare e realizzare gli obiettivi. Si basa sull’idea che stabilire obiettivi chiari e specifici aiuti le persone a concentrarsi di più, fare scelte più efficaci e ottenere risultati migliori. È una parte essenziale in un percorso di coaching, insieme all’action plan – il piano d’azione.

L’aspetto principale è definire obiettivi ben formati (vedi l’articolo “Obiettivi e Obiettivi efficaci) e dargli la giusta priorità nel contesto di riferimento.

Si può partire dal “piccolo”, quindi dagli obiettivi a breve termine, più immediati, per andare verso il “grande”, gli obiettivi a lungo termine; ma anche partire dal grande e andare verso il piccolo. 


PASSI FONDAMENTALI 

I passi fondamentali da compiere per definire e realizzare gli obiettivi sono:

  1. PORSI DOMANDE, ASCOLTARSI e RIFLETTERE

Chiedersi “Qual è il mio obiettivo?” “Cosa voglio e perché?”. 

Fare chiarezza è la condizione necessaria e sufficiente per costruire la propria “mappa”

2. STABILIRE GLI OBIETTIVI 

Definire obiettivi ben formati (metodo S.M.A.R.T.S.)

3. ORDINARLI PER PRIORITÀ 

Rispondere alle domande: “Cosa è più importante?” “Quali tra questi obiettivi voglio/ho bisogno di realizzare per primo?”

4. SCRIVERLI

Carta e penna o in formato digitale, scrivere gli obiettivi in modo chiaro e tenerli a portata di mano può essere utile. (Indicare il Cosa e il Quando).

5. STABILIRE LE AZIONI DA COMPIERE PER OGNI OBIETTIVO 

Specificare tutto ciò che va fatto (anche le cose “banali”) per realizzare l’obiettivo.

Rispondere alle domande: “Cosa è necessario fare per raggiungere l’obiettivo? “Cosa è in mio potere fare?” “Da cosa posso cominciare subito?” “Di cosa ho bisogno per arrivare all’obiettivo?” (Scrivere le azioni sotto a ogni obiettivo).

6. PASSARE ALL’AZIONE (FARE)

Iniziare con la prima azione e proseguire con le altre. È il momento decisivo, quello che determina il raggiungimento dell’obiettivo. Entrano in gioco: forza di volontà, disciplina, motivazione e perseveranza.

7. VALUTARE REGOLARMENTE GLI OBIETTIVI (e LE AZIONI)

Verificare periodicamente (es. ogni 2 mesi) “l’avanzamento lavori”: valutare la situazione e i progressi e, se necessario, apportare modifiche o ridefinire gli obiettivi. 

8. ACCETTARE e AFFRONTARE GLI OSTACOLI

Lungo la strada per arrivare all’obiettivo, imprevisti, problemi e ostilità sono inevitabili (e anche utili). Non è possibile controllarli o evitarli, ma è possibile controllare il modo in cui si affrontano. Riconoscerli e accettarli è indispensabile per affrontare la situazione e superarla (adattamento). Più si accettano i fatti come sono, più si ha la possibilità di trovare soluzioni, mettere in atto comportamenti adeguati, apportare cambiamenti e imparare qualcosa di utile.

Poco funzionale chiedersi “Perché?” (“Perché è successa questa cosa?) indirizzando le energie sul problema; molto funzionale chiedersi “Come?” (“Come posso fare per…?”) indirizzando le energie sulla soluzione.

9.CELEBRARE IL SUCCESSO 

Quando si raggiunge un obiettivo è importante premiarsi: osservare il momento, riconoscere quanto fatto e gustarsi le sensazioni che ne derivano. Questo genera soddisfazione, consapevolezza e nuove energie, essenziali per procedere verso altri traguardi.


IL MODELLO GROW 

Il GROW è un modello di coaching sviluppato da Sir John Whitmore negli anni ’80 per il raggiungimento degli obiettivi. Particolarmente usato in ambito professionale/aziendale, è applicabile anche in altre aree.

L’acronimo GROW rappresenta le quattro fasi del modello:

  • G – Goal (Obiettivo):

Si stabiliscono gli obiettivi/le ambizioni: “Cosa vuoi ottenere?” “Qual è l’obiettivo?”

  • R – Reality (Realtà):

Si analizza la situazione attuale e il punto in cui si è rispetto all’obiettivo. Si esplorano i fatti, le problematiche e le risorse disponibili. “Qual è la tua situazione attuale?”

  • O – Options (Opzioni):

Si valutano le opzioni e le strategie per raggiungere l’obiettivo. “Quali sono le opzioni disponibili?” “Cos’altro si potrebbe fare?” “Se questa cosa non dovesse funzionare, cosa si potrebbe fare?” 

  • W – Will / Way Forward (Volontà/Impegno):

Si crea il piano d’azione definendo i passi e le azioni da compiere. “Cosa farai?” “Quando lo farai?” “Dove e con chi?” “Di quali risorse hai bisogno?” “In che modo puoi procurarti queste risorse?” “Chi può aiutarti per avvicinarti al risultato?” “Quali sono le scadenze delle azioni che hai stabilito?” “Qual è la prima cosa da fare?” (WHAT? – WHEN? – WHO? – WHERE? – WHY? – HOW?)

Il modello GROW è uno strumento facile da utilizzare e molto efficace. 

Ha un approccio esplorativo: incoraggia le persone a riflettere su di sé, sulle circostanze e sulle loro capacità, promuovendo l’autodeterminazione e il problem solving, abilità fondamentali per la crescita personale/professionale. 

Il coach non fornisce risposte o soluzioni, ma aiuta il coachee a trovare da sé la strada più adatta attraverso domande potenti e un ascolto attivo.

Un percorso di coaching può facilitare la persona o il team nel raggiungere gli obiettivi: aumenta la consapevolezza, favorisce lo sviluppo di competenze e abilità e potenzia l’individuo in modo olistico. L’aspetto più significativo è che, mentre procede verso il punto desiderato, il coachee si arricchisce e si trasforma, grazie alle esperienze, ai tentativi, alle scoperte, agli ostacoli, ai punti di vista e alle strategie che ha acquisito. “Tagliare il traguardo è appagante, ma il percorso fatto per riuscirci lo è ancora di più”.


Se sei incuriosito, vuoi sapere cosa potresti ottenere da un percorso di Coaching, avere più informazioni o farmi domande specifiche, contattami e sarò felice di risponderti!