Convinzioni limitanti e come trasformarle
“I migliori anni della tua vita sono quelli nei quali tu decidi che i tuoi problemi hanno a che vedere con te. Non accusi tua madre, la società o il presidente. Ti rendi conto che puoi controllare il tuo destino.”
[Albert Ellis, psicologo statunitense].
Secondo Ellis, la maggior parte dei malesseri emozionali nasce da un’interpretazione distorta della realtà, che si verifica prevalentemente a causa di alcune credenze limitanti, chiamate da Ellis anche “idee irrazionali”.
Capita a tutti, talvolta, di sentirsi “bloccati” nel raggiungimento di un obiettivo, come se ci fosse qualcosa a impedire quel passo decisivo, nonostante la parte più razionale voglia farlo.
Spesso a bloccarci sono le nostre stesse convinzioni, dette ‘limitanti’. Opinioni, idee e concetti che abbiamo su di noi e su come funziona il mondo, così radicate (anche a livello inconscio) che per la nostra mente sono “verità assolute”. Derivano da più fattori: infanzia, educazione, ambiente familiare, scolastico, sociale e culturale, esperienze, traumi, personalità. Pur presentando un certo grado di realtà, si tratta pur sempre di interpretazioni della realtà. L’aspetto “limitante” è che influenzano i pensieri, gli stati d’animo, le aspettative e i comportamenti, contribuendo a creare abitudini negative nella nostra vita.
Come riconoscere le convinzioni limitanti?
Esse si manifestano attraverso quella vocina interiore che dice: “Non posso essere/fare/avere x”; “Non sono in grado/non sono all’altezza di…”; “Non ce la farò mai”. Per riconoscerle bisogna mettersi in ascolto di sé stessi e identificare la vocina ogni volta che si presenta, notando “cosa dice” e in quali situazioni e che emozioni provoca.
Un esempio
Affermazioni come: “Vorrei rimettermi in forma e sentirmi meno stanco, ma non ho tempo”; “Ogni volta che decido di fare qualcosa, subentra qualcos’altro che me lo impedisce”; “Ho iniziato la dieta, ma non riesco a perdere peso e mi demotivo. È sempre la stessa storia…” rivelano condizionamenti che precludono la riuscita dell’azione prefissata, talvolta spostando la responsabilità del risultato all’esterno (il tempo, qualcosa che lo impedisce). Riflettono le credenze limitanti della persona e, in un certo senso, sono indicative del suo comportamento.
È possibile intervenire sulle convinzioni limitanti?
Si è possibile! Ci sono una buona e una cattiva notizia…
La brutta notizia é che le convinzioni limitanti sono automatiche e seguono percorsi “pre-impostati” nel nostro cervello, per cui spesso non ne siamo consapevoli. La bella notizia è che si possono intercettare e cambiare attraverso tecniche di ristrutturazione e altre strategie di coaching. Per farlo è necessario prima di tutto prenderne coscienza, poi decidere intenzionalmente di agire per creare “nuovi percorsi” più funzionali nella nostra mente.
Come liberarsi o trasformare le convinzioni limitanti?
Per liberarsi dalle credenze limitanti e sostituirle con nuove “potenzianti” si possono apprendere, con il supporto di un Coach, alcune tecniche di PNL (programmazione neuro linguistica) e di Psicologia positiva.
Di seguito alcune strategie molto efficaci sia a livello “pratico” che “emozionale”:
- REFRAMING – tecnica che si basa sulla capacità di osservare gli eventi da prospettive differenti. Cambiare l’immagine di partenza (e il punto di vista) permette di cambiarne la percezione, l’emozione e di conseguenza la convinzione limitante. Vedere le cose in modo diverso per pensare in modo diverso e agire in modo diverso.
- NEGOZIAZIONE DELLE PARTI – tecnica che si basa sul riconoscere quali parti di noi sono in conflitto e sul farle “dialogare” (negoziare appunto): giungere a una collaborazione funzionale tra le parti facilita il cambiamento della convinzione iniziale ed é utile per affrontare eventi/situazioni.
- RISTRUTTURAZIONE LINGUISITICA – cambiare le parole che diciamo a noi stessi (il dialogo interno) per cambiarne il significato. Più il nostro dialogo interno è funzionale più ci avviciniamo agli obiettivi.
- MODELLO ABC-DE – ideato dallo psicologo statunitense Martin Seligman – fondatore dalla psicologia positiva. Consiste nel rielaborare in modo costruttivo le convinzioni limitanti.
Una maggiore consapevolezza di quello che pensiamo, unita alla capacità di rielaborarlo in chiave positiva, può cambiare radicalmente la nostra vita. Sviluppare la flessibilità mentale necessaria a confutare i pensieri negativi è un’abilità che si può imparare.
Attraverso un percorso di Coaching è possibile acquisire questa e altre capacità, nonché nuovi punti di vista e nuove modalità di azione. Tutto parte dal cambiamento, che avviene in primo luogo all’interno di sé per poi espandersi verso l’esterno.
Con il supporto di un Mental Coach si può intervenire su molteplici aspetti: convinzioni limitanti, emozioni, concentrazione, obiettivi, performance, limiti e potenzialità, organizzazione, comunicazione, leadership.